Internet, il Nobel per la Pace e dintorni

Francesco De Carlo, 13 ottobre 2010

Noi ogni giorno utilizziamo la Rete perchè è il nostro lavoro e ci interroghiamo spesso sull’impatto che questa può avere sulla società in generale e di conseguenza sulle imprese, sulla politica, sull’arte, sulle singole persone, ecc.

Oggi, voglio partire dal tweet “Internet non avrà vinto il Nobel per la pace, ma ci sta permettendo di conoscere meglio il cinese che lo ha vinto.” di Marco Massarotto per commentare il Premio Nobel per la pace assegnato a Liu Xiaobo o meglio il non Premio Nobel dato a Internet.

In questi mesi, Wired Italia con il suo direttore Riccardo Luna in testa, supportato da personaggi del calibro di Nicholas Negroponte, Yoani Sanchez e Shirin Ebadi,ha condotto una campagna per Internet for Peace, che candidava Internet come vincitore del Nobel per la Pace.

Questa “battaglia” non so se ha avuto senso e se è stata un’operazione di marketing come sostengono alcuni, francamente mi interessa poco.
E poi questa non è la prima volta che si associa Internet alla pace, basti pensare a B.J. Fogg, docente a Stanford e direttore del Stanford Persuasive Technology, e al suo progetto Peace Dot.

Credo soltanto che l’iniziativa di Wired sia stata l’occasione per interrogarsi ancora una volta sul ruolo che la rete ha e in che modo incida sulla società.

Io credo soltanto che Internet, questa rete di persone e non di computer, contribuisce ogni giorno a rendere il mondo in cui viviamo migliore perché abbatte più di qualsiasi altro steccati e divisioni, mettendo in comunicazione e relazione persone di tutto il mondo, senza nessuna distinzione tra sesso, razza, estrazione sociale o politica. Abbatte i muri dettati dalla distanza fisica o dalla non conoscenza.

Quella stessa grande rete che permette la circolazione di informazioni e di idee, di storie e di esperienze, di immagini e di suoni che contribuiscono a rendere questo mondo meno chiuso e meno ignorante.

La conoscenza ha sempre permesso il progresso delle società e se questa conoscenza circola libera in tutto il mondo in tempo reale, quello che ci si può aspettare è enorme.
La conoscenza dell’altro riduce la diffidenza, i preconcetti, la paura e l’intolleranza diffusa. Internet permette il dialogo, la collaborazione e la partecipazione.

Internet ci permette di sapere, ogni giorno, cosa succede a migliaia di Km di distanza, dalla Cina all’Iran, dagli Stati Uniti all’Afghanistan, dalla Francia all’Etiopia.

E poi come ha detto giustamente Marco, anche se Internet non ha vinto il Premio Nobel, ci permette di sapere chi è Liu Xiaobo e come sta portando avanti la sua battaglia coraggiosa per la pace e la democrazia.

Questo a me basta.